Tipi di sale: qual è il migliore?

Il sale è uno degli ingredienti fondamentali delle nostre cucine. Senza la sua aggiunta in molte pietanze non ci sarebbe lo stesso gusto, anzi! Se non consumato in eccesso, fa bene alla salute aiutando ad aumentare la pressione e, a volte, viene assunto con acqua per disinfettare la via nasale, per esempio. È inoltre un alimento che fa bene al cervello, aiutando i nervi ad inviare gli impulsi elettrici. L'eccesso di sale, tuttavia, può causare alcuni problemi come l'aumento della pressione sanguigna.

Esistono diversi tipi di sale, tra cui il classico sale raffinato, il sale marino, il sale rosa dell'Himalaya, il sale Kosher e il sale celtico. Questi si differenziano per consistenza, gusto e per il contenuto di minerali e sodio. Ma tra tutti questi tipi di sale, qual è il migliore?

Sale uguale grasso?

Non sempre! Nonostante il sale venga spesso demonizzato, è la quantità di sale utlizzato che fa la differenza. Chi ama stare in cucina e gli chef adottano il sale soprattutto considerando il gusto, il colore, la consistenza e la convenienza, che sono per l'appunto le principali differenze tra i diversi tipi di sale. È bene sapere che i minerali contenuti in essi non fanno tanto la differenza, perché le quantità sono pressoché le stesse. Il sale è uno degli alimenti che aiuta a regolare la tiroide: lo iodio contenuto nel sale, infatti, è un nutriente indispensabile, che non può mai mancare nella dieta di chi soffre di problemi tiroidei.

Il sale è contenuto in alimenti confezionati e non, per cui bisogna sempre avere un'occhio di riguardo quando si tratta di aggiungerne alle pietanze. È difficile dire quale sia il sale migliore, soprattutto perché gli studi condotti fino ad ora hanno spesso dimostrato che non ce n'è uno "più sano" dell'altro, perché le differenze sono davvero minime parlando di contenuto di sali minerali. Ovviamente lo iodio deve essere presente: se si adottano i sali "naturali" si evitano gli additivi aggiunti invece nel sale tradizionale da cucina. Si può dire che l'uso del sale deve essere moderato, altrimenti addio prova costume!

Quale sale?

Il sale comune o sale tradizionale da cucina è molto raffinato. Per rimuovere impurità e minerali vengono infatti aggiunte delle sostanze chimiche. Scegli quello che contenga iodio: la sua carenza può causare ipotiroidismo, ritardi mentali e altri problemi di salute anche gravi. Se si vuole mangiare questo tipo di sale senza iodio, allora si devono assumere altri alimenti che contengano molto iodio, per esempio i latticini, il pesce, le alghe e le uova.

Ottenuto dall'evaporazione dell'acqua marina, il sale marino è composto da cloruro di sodio soprattutto. Inoltre, in base a dove viene raccolto e come viene lavorato, questo sale potrebbe anche contenere ferro, zinco e potassio, benefico per il cuore. Purtroppo, per via dell'inquinamento degli oceani il sale marino può anche presentare metalli pesanti, tra cui il piombo. Più sono le impurità in esso contenute e più ci saranno tracce di proprietà nutritive. Per questo il suo sapore cambia rispetto a quello da cucina tradizionale: è piú forte essendo anche meno macinato.



Il sale dell'Himalaya contiene ossido di ferro che gli dà quel colore tipicamente rosa. Inoltre si caratterizza per la presenza anche di calcio, ferro, magnesio, potassio e poco sodio, adatto dunque per contrastare i tanto odiati inestetismi della cellulite. Questo sale si raccoglie in Pakistan e viene estratto dalla miniera di sale Khewra, una delle miniere di sale più grandi del mondo. Il suo sapore non è poi così diverso dagli altri tipi di sale, ma viene sempre più adottato nelle cucine soprattutto per la sua pigmentazione.

 

Il sale celtico contiene acqua marina: questo lo rende infatti leggermente umido. Contiene alcuni minerali, anche se in poca quantità: il sodio, ad esempio, è presente in quantitá minori rispetto al sale da cucina tradizionale, rendendo dunque questo sale alleato della lotta alla ritenzione idrica. Inoltre si caratterizza per il suo colore grigiastro.

Infine, il sale Kosher si caratterizza per i suoi chicchi, piú grandi rispetto a quelli del sale tradizionale. Infatti, per la struttura dei grani, gli chef lo preferiscono per insaporire le loro pietanze perché più semplice da raccogliere con le mani. Curiositá: in origine veniva adottato per scopi religiosi.