La dieta fruttariana non ha più segreti
Un’alimentazione attenta e calibrata, destinata ad apportare risultati apprezzabili in termini di benessere fisico, può essere una scelta che nasconde dei principi molto particolari.
Esempi lampanti sono la dieta vegetariana, che esclude il consumo di carne e pesce e concede cibi vegetali e alimenti derivanti dagli animali (uova, latte, formaggi e miele) e la dieta vegana che rifiuta l’uso di prodotti di origine animale (carne, pesce, latte e derivati e uova) o prodotti di alveare (propoli, pappa reale e miele). E, infine, la dieta fruttariana!
Cos'è la dieta fruttariana?
Il fruttarianesimo o fruttarismo è una variante vegana che definisce un’alimentazione composta solo da frutta fresca e frutta secca. La scelta alimentare fruttariana esclude tutto ciò che l’uomo non troverebbe in natura, proponendosi così anche come scelta etica che rispetta la ciclicità della pianta, la stagionalità e la sua vita. Il pioniere della dieta fruttariana fu Arnold Ehret, un professore che nel 1800 tentò di debellare una malattia creduta all’epoca incurabile con l’applicazione della dieta fruttariana.
Cosa mangiano i fruttariani?
La dieta fruttariana non ha più segreti solo quando si riesce a capire fino in fondo cosa mangiano e cosa non mangiano i fruttariani:
- Frutti acidi – Agrumi, ananas, mirtilli, fragole, mele, melograni e kiwi.
- Frutti a bassa componente acida – Mele dolci, lamponi, mirtilli, more, ciliegie, albicocche, pesche, pere, papaya e fichi.
- Frutti dolci – Uva, meloni, banane e cachi.
- Noccioline – Mandorle, pinoli, anacardi, noci pecan, noci macadamia, nocciole e pistacchi.
- Semi – Semi di girasole, sesamo, zucca e zucchina.
- Frutta secca – Fichi, prugne secche, datteri e altro.
- Frutti oleosi – Noci di cocco, olive e avocado.
Non tutta i fruttariani fanno la stessa dieta
All’interno del fruttarianesimo esistono diverse interpretazioni che danno vita a piccole varianti della dieta fruttariana.
- C’è chi mangia solo la frutta polposa per via del fatto che le noci, seppur possono essere considerate frutti, conservano il gheriglio ossia il seme della pianta.
- Alcuni fruttariani includono i legumi nel regime alimentare (fagioli, lenticchie e piselli) mentre altri includono anche il miele (ingrediente di origine animale).
È possibile escludere anche i cereali semplicemente perché, pur essendo dei frutti, vengono lavorati e cotti prima di assumere l’aspetto consueto.
Fruttarianesimo e salute
La dieta fruttariana fa bene o male? Questa la domanda alla base di chi sceglie di abbracciare questa dieta abbastanza estrema. Cerchiamo di capire se sono più i vantaggi o i rischi della dieta fruttariana.
I motivo per cui il consumo di frutta viene consigliato anche all’interno di una dieta varia ed equilibrata risiede nella sua capacità di preservare i giusti livelli di glucosio nel sangue, mantenere il peso corporeo dentro gli standard, tenere sotto controllo la pressione e ridurre la percentuale di colesterolo “cattivo”.
È per questo che i fruttariani sostengono che un regime alimentare con un complesso proteico misurato e un apporto energetico basso come la dieta fruttariana rappresenti la soluzione ideale per far funzionare il corpo come una macchina perfetta.
Pro e contro del fruttarismo
I sostenitori del fruttarismo sostengono che mangiare cibi crudi che non subiscono alcuna manipolazione permette di godere a pieno di enzimi, vitamine, fibre e minerali che gli alimenti di origine vegetale e i prodotti industriali perdono. Quali sono tutti i principali pro e contro della dieta fruttariana?
Il consumo esclusivo di frutta sviluppa notevoli benefici: abbassa i livelli di grasso e colesterolo, disintossica il corpo da tossine e materiali di scarto e previene malattie cardiovascolari e forme tumorali.
Chi si schiera contro il fruttarismo come regime alimentare restrittivo tenta di far chiarezza sui diversi svantaggi:
- Carenze alimentari gravi,
- Cffaticamento del pancreas,
- Mancanza di minerali come ferro, zinco, calcio
- Insufficiente apporto di vitamina B12