Tutte le spezie che fanno bene alla prostata

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La prostata è un delicato organo maschile, dell'apparato uro-genitale. Con l'avanzare dell'età, con l'uso eccessivo di fumo e alcol e il consumo di cibi grassi e pesanti, la prostata può andare incontro a molti disturbi. Le conseguenze possono andare dall'ipertrofia benigna alla prostatite, fino a patologie tumorali serie. La prevenzione con screening medico è certamente un'ottima arma per combattere i problemi della prostata. Ma anche uno stile di vita sano, in cui si segua una dieta varia e bilanciata e si faccia ogni giorno un po' di movimento sono ottimi segreti di longevità e salute.

Per tutti i piccoli disturbi poi, ci sono tutte le spezie che fanno bene alla prostata. Dalla natura, un valido aiuto per stare subito meglio e per curarsi dolcemente, con rimedi semplici e fitoterapici. Vediamo insieme dunque quali sono le migliori spezie che fanno bene alla prostata

L'ortica, spezia benefica per la prostata

L'ortica, più che una spezia, è una preziosa erba molto presente nei nostri campi. Ma è anche una fedele alleata della nostra salute e del nostro equilibrio ormonale. È infatti una delle spezie che fanno bene ai reni. È ricca di fitosteroli e scopoletina, preziosi per rallentare la conversione del testosterone in ormoni estrogeni, fenomeno che rappresenta l'insorgere dell'ipertrofia prostatica.

Inoltre, questa pianta erbacea originaria dell'Asia, è ricca anche di tannini, lignani e fenilpropoani. Anche questi elementi risultano molto importanti per evitare l'accrescimento prostatico. Sali minerali e vitamine apportano nutrimento a tutto l'organismo. Favoriranno anche il corretto funzionamento dell'apparato uro-genitale.



Come assumere l'ortica? Attraverso tisane e decotti, lasciando le foglie essiccate in infusione per almeno venti minuti, filtrando e facendo raffreddare l'infuso. Oppure come integratore, sotto forma di pastiglie e tavolette ricche di ortica essiccata e compressa. Da bere a digiuno prima di colazione.

Betulla, equiseto e ginepro: spezie per la salute della prostata

Betulla ed equiseto non sono spezie ma piante preziose per la salute della prostata e per il controllo dell'ipertrofia prostatica benigna. Il ginepro è invece una gustosa spezia, le cui bacche sono utilizzate per insaporire carni rosse ed insalate. Inoltre, vanta la sua presenza tra le spezie che fanno bene al colesterolo.

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Per fare il pieno di benessere basterà versare 50g del mix di queste tre piante in un litro d'acqua bollente. Si lascia la tisana in infusione per almeno dieci minuti, si filtra il composto e si beve ancora tiepido. Alla tisana può anche essere aggiunta un'altra erba, l'erica: dalle proprietà diuretiche, astringenti e decongestionanti delle vie urinarie. L'erica è perfetta anche in caso di infiammazione dell'apparato uro-genitale maschile e femminile. La tisana appena descritta deve essere assunta per tre volte al giorno e lontano dai pasti, per almeno una settimana. In questo modo potrete godere dei benefici di questo rimedio fitoterapico.

Uva ursina e serenoa repes, spezie per la prostata

Da annoverare tra le spezie che fanno bene alla prostata, malgrado si tratti di erbe e frutti preziosi. Stiamo parlando dell'uva ursina e della serenoa repes. Della prima si devono segnalare le forti proprietà antinfiammatorie e decongestionanti. Si può assumere in gelatina, in foglie liofilizzate e in polvere. Basteranno due opercoli di questo rimedio, due volte al giorno, per coadiuvare le fisiologiche funzionalità delle vie urinarie. L'arbutina, eccipiente naturale presente in questa pianta, è diuretico e fortemente decongestionante.

La serenoa repes è invece una pianta officinale originaria del Sud America e molto famosa fin dai tempi antichi per curare alopecia e problemi di prostata. Grazie ai suoi steroli vegetali in effetti, la serenoa è in grado di riequilibrare in modo naturale il sistema ormonale. Viene generalmente assunta sotto forma di integratore erboristico in opercoli. La serenoa ha anche proprietà antinfiammatorie ed antiedemigene. Tuttavia l'uso eccessivo può comportare nausea o diarrea. Si consiglia sempre di richiedere parere al proprio erborista di fiducia o al proprio fitoterapista.