Dieta Okinawa

La dieta Okinawa è una dieta che prende ispirazione dall'alimentazione tipica degli abitanti dell'isola giapponese di Okinawa, la più grande delle isole dell'arcipelago di Ryukyu (Giappone). È famosa per la particolare longevità dei propri isolani (non sono rari i casi di isolani ultracentenari) i quali, nonostante la loro età avanzata, godono tutti di ottima salute. Non a caso su una delle rocce dell'isola di Okinawa è stata scolpita la frase: “A settant'anni sei solo un bambino, ad ottanta un adolescente e a novanta, se gli antenati ti invitano a raggiungerli in paradiso, puoi chiedergli di aspettarti fino ai cento”.

Questa dieta giapponese fa dimagrire e vivere in forma: è senza dubbio una dieta variegata e bilanciata. Si caratterizza per la presenza di una serie di alimenti ricchi di Omega 3 e fibre, ma poveri di grassi saturi. Anche il contenuto calorico è estremamente limitato: questa dieta infatti, si ferma ad un massimo di milleottocento calorie al giorno. Per trarre tutti i benefici possibili da questa dieta, è imprescindibile abbinarla ad uno stile di vita sano e attivo.

Perchè cominciare la dieta Okinawa?

Decidere di seguire la dieta Okinawa apporta senza ombra di dubbio un sacco di benefici per il nostro organismo. In particolare, rispettare i dettami della dieta Okinawa, permette di migliorare e proteggere il proprio sistema cardiaco, di ridurre il colesterolo ed evitare il diabete, nonchè di prevenire i tumori. Consente anche di dimagrire in modo sano e durevole e di rafforzare le proprie difese immunitarie. Inoltre, previene anche l'invecchiamento cutaneo, grazie ai numerosi cibi antiossidanti in essa presenti.



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Oltre agli indiscutibili vantaggi fisici, seguire la dieta Okinawa apporta anche interessanti vantaggi per la mente. Il cibo infatti deve essere necessariamente assaporato con calma ed intensità, pertanto sono banditi i pasti “mordi e fuggi”, i piatti pronti ed il cibo da fast food. In tal modo è possibile recuperare, nella frenesia del mondo moderno, un vero e proprio equilibrio tra mente e corpo, oltre che un innegabile benessere psicologico. Una sorta di yoga per lo stomaco, che non potrà che farvi bene!

Cosa posso mangiare?

La dieta Okinawa prevede principalmente un'alimentazione basata sull'assimilazione di grandi quantità di cibi che presentano pochissime calorie. Quindi c'è un grande consumo di frutta con pochi zuccheri e anche di frutta secca. La verdura va bene sia cotta che cruda. In particolare poi, è prevista l'assunzione di ampie quantità di legumi, in particolar modo di soia e di tofu.

Grande importanza ha il pesce, soprattutto il pesce con piú omega 3, il cui consumo è consigliato almeno 2 volte a settimana. L'assunzione di carne è invece limitata ad occasioni particolari, soprattutto la carne con piú grassi. I pochi carboidrati forniti vengono generalmente assunti sotto forma di riso e patate senza mai abbondare.  Assolutamente consigliato è il consumo in grande quantità anche di the verde, bevanda del benessere e di yogurt magri. Anche i funghi shiitake e le alghe sono incluse nella dieta. Un piatto tipico? Il chanpuru, composto da tofu e verdure. Per insaporire i piatti usa le spezie ed in particolare il curry: i giapponesi non utilizzano sale. Oltre a questo, sono banditi gli alcolici, gli zuccheri ed i latticini.

I pasti della giornata

Sono previsti tre pasti principali ed alcuni piccoli spuntini infragiornalieri per spezzare l'appetito tra un pasto e l'altro. Un principio fondamentale di chi segue questa dieta è di non sentirsi mai completamente sazi. È infatti sconsigliato assumere i cibi che saziano: bisogna smettere di mangiare prima di sentirsi del tutto pieni. Infatti, secondo i giapponesi sarebbe bene mangiare al massimo fino all'80% di quanto il nostro appetito ci porterebbe invece a consumare.

Anche rispetto alla cottura dei piatti, la dieta Okinawa prevede un regime particolare. Gli alimenti, infatti, non vengono grigliati o fritti, ma cucinati al vapore, bolliti, lessati o saltati in padella. In questo modo, infatti, si evita la formazione di grassi e quindi la formazione di malattie cancerogene.